All rights reserved©Mariangela Venezia
Poesie tratte da The Penguin Book of Scottish Verse. Introduced and edited by Tom Scott, Penguin Books, 1970.
Venere e Cupido – di Mark Alexander Boyd
Di riva in riva, di fronda in fronda, corro
Sopraffatto da fantasie ondivaghe,
Come una foglia che cade dall’albero
O una canna mossa dal vento.
Due dei mi guidano: uno di loro è cieco,
Si, e un bambino cresciuto tre le vanità:
L’altro è una donna nata dal mare
E più leggiadra di un delfino
Infelice per sempre sarà l’uomo
Che coltiva nella sabbia e semina nel vento;
Ma due volte più infelice sarà colui, ho inteso,
Che nutre nel suo cuore desideri folli,
E segue una donna attraverso le fiamme,
Si fa guidare da un cieco e istruire da un bambino.
Venus and Cupid
Frae bank to bank, frae wood to wood I rin
Owrhaillit with my feeble fantasie,
Like til a leaf that fallis from a tree,
Or til a reed owrblawin with the wind.
Twa gods guides me: the ane of them is blin,
Yeam and a bairn brocht up in vanitie;
The nixt a wife ingenerit of the sea
And lichter nor a dauphin with her fin.
Unhappie is the man for evermair
That tills the sand and sawis the air;
But twice unhappier is he, I lairn,
That feedis in his hairt a mad desire,
And follows on a woman throu the fire,
Led by a blinm and teachit by a bairn.
Cenni biografici
Figlio di Robert Boyd di Pinkhill, Ayrshire, Mark Alexander Boyd (1503-1601) fu di temperamento goliardico. Personaggio picaresco in gioventù, divenne uno dei più raffinati poeti latini del suo tempo.
I due corvi – antica ballata scozzese
Mentre camminavo in solitudine
Udii due corvi che si lamentavano
L’uno diceva all’altro,
‘Dove andremo a desinare questa sera?’
Laggiù dietro quel terrapieno
So che giace un cavaliere appena assassinato;
Nessuno sa che giace laggiù
Eccetto il suo falco, il suo segugio e la sua bella dama.
Il suo segugio è andato a caccia
Il suo falco a fare la pelle ai gufi selvatici
La sua dama è con un altro uomo,
Dunque avremo una cena succulenta.
“Tu ti siederai sul suo osso del collo
E io estrarrò il suo bell’occhio blu
Con un ricciolo dei suoi capelli d’oro
Intrecceremo il nostro nido quando sarà spoglio
Sono in molti a stare in pena per lui
Ma nessuno saprà dov’è andato:
Sulle sue ossa bianche, quando saranno nude
Soffierà per sempre il vento.
The twa corbies – scottish ballad
As I was walking all alane,
I heard twa corbies making a mane;
The tane unto the t’other say,
‘Where shall we gang and dine to-day?’
‘In behint yon auld file dyke,
I wot there lies a new slain knight;
And naeboy kens that he lies there,
But his hawk, his houn, and lady fair.
‘His houn is to the hunting gane,
His hawk to fetch the wild-fowl hame,
His lady’s ta’en another mate,
So we may mak our dinner sweet.
‘Ye’ll sit on his white hause-bane,
And I’ll pike out his bonny blue een;
Wi ae lock o his gowden hair
Will theek our nest when it grows bare.
‘Mony a one for him makes mane,
But nane sall ken where he is gane;
Oer his white banes, when they are bare,
The wind sall blaw for evermair.’