Seba Kurtis/Thicker than water – a cura di Fabio Carnaghi
Sembrano suggestivi monocromi che evocano una pittura fatta di velature, ma le fotografie di Seba Kurtis in Thiker than water indagano la liquidità incontenibile dell’esistenza nell’accezione della sua incontrollabile fragilità. La libertà e il controllo si identificano in una pratica di biosorveglianza nell’assonanza coloristica con lo Heartbeat human detector, ovvero un sistema di rilevamento delle funzioni vitali nei camuffamenti di trasporto clandestino di persone. La migrazione diventa la variabile coloristica nella ritrattistica di Seba Kurtis, che attraverso frequenze cromatiche individua interferenze che spaziano dalla nitidezza dell’immagine, al disturbo visivo parziale fino al totale occultamento. Il grado di visibilità equivale così alla realizzazione di un processo di adattamento e integrazione culturale, sociale ed economica, lasciapassare per uscire dall’anonimato e dall’invisibilità. Un processo fotografico di alterazione dei negativi assume il senso metaforico della trasformazione graduale, che implica una fase di inesistenza nell’attesa dell’assegnazione burocratica di una nuova vita.
Seba Kurtis è nato in Argentina nel 1974. Vive a Buenos Aires sotto un regime di dittatura militare. Studia giornalismo e si impegna nell’attivismo politico. Durante la crisi argentina del 2001, si sposta in Spagna da immigrato clandestino, dove rimane per cinque anni. Trasferitosi in Gran Bretagna si dedica alla fotografia. Vive e lavora a Manchester (UK).
Il progetto Thiker than water di Seba Kurtis è stato prodotto da Fotografia Europea 2012, Reggio Emilia.
© Fabio Carnaghi, all rights reserved
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