Cifre di inedito urbano – Renato Trusso
Nelle Visioni di Trusso la combinazione di materiali, volumi e colori che si destreggiano fra il vegetale, il residuo chimico-polimerico e i metalli, è l’effetto di un gioco, apparentemente semplice, nel quale si mostra l’essenza della città globale che ha perso specificità culturale.
L’intervento dell’artista consiste nel sovvertire il canone della progettazione laddove separa l’architettura-paesaggio dalla natura in quanto tale per fornire nuovi elementi di una città inedita: tetti di spugna, alberi di metallo, grattacieli di poliuretano.
L’opera rappresenta la cristallizzazione di un momento alterato di vita, dove gli oggetti assurgono a simboli di un microcosmo d’invenzione.
E’ la costruzione di un mondo onirico che restituisce il silenzio e l’armonia.
Dal ricordo istantaneo e immateriale si passa alla presenza di un corpo fisico, “perenne” che è un “qui ed ora”, ma che ad un tempo conduce in un “altrove”; da un’immagine mentale si costruisce una “Scatola della memoria” lirico-simbolica che, come tale, è sempre trasfigurata e restituita al sogno
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