Colui che è al margine del sogno esce dal tempo con visione chiara.
Sono al margine del sogno,
si spalanca un denso e avvolgente clima di paesaggio di vallate e vallate.
Sterminato verde, cielo basso, grigio piatto, luce obliqua.
Lunare.
Presenza dell’Angelo-voce.
Chiama.
Chiama me. Mi parla. È colloquiale.
Istante di grazia. Ora, però, dico: «Mostrati!».
L’Angelo-voce pro-ferisce: «Perché dovrei? Perché hai necessità di vedere per sapere? Non senti già abbastanza?».
«Sì, sento, ma vedere il tuo volto sarebbe conoscere, ri-conoscere.»
«Sciocchezze! Mi stai sentendo. Allora guarda altro!»